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Sono un primo rustico tipico della Toscana, in particolare delle province di Grosseto, Arezzo e Siena. Il termine con cui vengono indicati viene dal dialetto toscano e significa “nudi”, a sottolineare la “nudità” degli gnudi rispetto ai ravioli, che sono invece ricoperti da uno strato di pasta esterna.

Una ricetta praticamente identica è quella dei “Gnocchi del Casentino”, che ci viene tramandata dal castello di Poppi, splendida dimora che si erge su un colle tra l’Arno e il Sova (AR) e da dove un tempo governavano i Conti Guidi.

Qualche mio consiglio. 1) La ricotta deve essere freschissima. 2) Il pecorino, se preferite, si può sostituire col parmigiano e si può aggiungere una grattatina di noce moscata. 3) Se volete diversificare e impreziosire il piatto, potete preparare una leggera besciamella insaporita con pepe bianco e noce moscata e ulteriormente arricchita con un po’ di mascarpone, e ripassate la pietanza nel forno caldo per qualche minuto.

Lo Chef e conduttore televisivo Simone Rugiati si attiene alla ricetta classica, che condisce però burro&salvia, con qualche gheriglio di noce.

E adesso parliamo un po’ degli spinaci: ma Braccio di Ferro aveva ragione? Sì! Sono la verdura ideale per chi vuole muscoli sani e forti, perfetti dunque per gli sportivi. Attenzione: la concentrazione di nitrati, che sono le sostanze benefiche per i muscoli contenute negli spinaci, cambia enormemente a seconda delle condizioni in cui vengono coltivate le verdure, per esempio il tipo di suolo, i fertilizzanti etc. Scegliete spinaci di qualità, dunque!

Ma quanti bisogna mangiarne perché facciano davvero effetto sui nostri muscoli? Per raggiungere la dose giusta di nitrati ci vogliono due o tre “tazze” (“cups”), di spinaci, ossia due o tre belle manciatone abbondanti.

Ingredienti

600 gr di spinaci

300 gr ricotta di pecora

2 uova

50 gr di farina

sale e pepe

burro

pecorino grattuggiato

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