Dal Piemonte al Molise, la storia dei mieli italiani

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Dal miele della Lunigiana fino a quello di agrumi, viaggio nelle proprietà terapeutiche delle eccellenze italiane

Il miele italiano e le sue virtù terapeutiche sono ormai note. Utilizzato come antianemico, antimicrobico e riequilibrante generale dell’organismo, il miele non contiene unicamente saccarosio ma è ricco di importanti sostanze nutritive: fruttosio, glucosio, maltosio, vitamine, fitostimoline ormonale, oligoelementi e sostanze aromatiche.

Miele di castagno italiano: Il miele della Lunigiana (Toscana) ha il colore dell’ambra scura, tende al rossastro e si mantiene per lungo tempo allo stato liquido. Consigliato per gli sportivi, i bambini e per gli anemici, questo miele è caratterizzato da un odore forte e un sapore molto intenso in cui il dolce riesce a fondersi perfettamente con l’amaro.

Miele di acacia italiano: La Robinia Pseudoacacia è il fiore da cui si ottiene questo tipo di miele. Di questo alimento è stata preservata l’eccellenza sin dal 1934 con la creazione del Consorzio Qualità Miele Varesino (Lombardia). Particolare per la consistenza liquida, la rara cristallizzazione e il colore trasparente, questo miele è caratterizzato da un profumo delicato, molto leggero e un sapore dolce accompagnato da un’aroma vanigliato.

Miele di tarassaco italiano: Un miele leggermente amaro che assume riflessi di colore giallo. Utilizzato principalmente in accostamento ai formaggi tipici della tradizione bellunese (Veneto), territorio di maggior produzione di questo alimento.

 

Per i migliori mieli d’Italia, al Concorso Internazionale “Roberto Franci”, con 3 riconoscimenti a testa, le regioni italiane più premiate sono: Piemonte e Molise.

Per il più antico appuntamento, a Montalcino, della “Settimana del miele” ecco i premi, divisi per categoria, assegnati alle regioni italiane:

  • Mieli primaverili: al primo posto il miele di erica dell’Azienda Agricola La Brescia di Giada Verani (Pisa)
  • Mieli estivi: al primo posto il miele di corbezzolo prodotto da Antica Apicoltura Gallurese (Sassari), al secondo posto il miele di girasole de l’Ape e l’Arnia di Giulio Iacovanelli (Macerata) e al terzo posto il miele di rododendro di Miemole di Rosa Lambiase (Torino)
  • Miglior Miele di coriandolo: al primo posto Apicoltura Luca Finocchio (Campobasso), al secondo posto Apicoltura Colle Salera (Foggia)
  • Miglior Miele di castagno: al primo posto Apicoltura Canavesana di Deborah Caserio (Torino)
  • Miglior Miele di acacia: al primo posto Apicoltura Colle Salera (Pescara), al secondo posto l’Apicoltura Canavesana di Deborah Caserio (Torino)
  • Miglior Miele millefiori: al primo posto Apicoltura Colle Salera (L’Aquila)
  • Miglior Miele di sulla: al primo posto L’Ape e l’Arnia di Iacovanelli (Campobasso)
  • Miglior Miele di agrumi: al primo posto L’Ape e l’Arnia di Iacovanelli (Taranto)

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