muffa

Muffa nel cibo, non tutti gli alimenti possono essere salvati

La muffa che si crea sugli alimenti, talvolta, è un segnale di deterioramento di quest’ultimi. Spesso per il dispiacere di non buttare il cibo, si elimina la parte ammuffita cercando di salvare quella che consideriamo ancora utilizzabile. Tale comportamento in certi casi è considerato sconsigliato, poichè, l’alimento potrebbe essere già completamente degradato, con il rischio di intossicare reni, fegato, centri nervosi ed essere addirittura cancerogeno, soprattutto per quanto riguarda determinati tipi di muffa come ad esempio, le micotossine, che rientrano tra le più pericolose.

Alcuni cibi

Dunque è opportuno non consumare questi cibi deteriorati, specialmente in alcuni casi, i quali: il pane che va sempre buttato per intero, succhi di frutta, frutta, escluse le mele, verdure, frutta secca, spezie, carne e pesce. In molti casi, occorre disinfettare contenitori e dispense per evitare la diffusione in altri prodotti. Mentre per quanto riguarda i formaggi, se si parla di stagionati, si possono recuperare in parte, ed anche le confetture.

SALE

Come salare ogni piatto alla perfezione

Come dosare il sale per ogni alimento? salare gli alimenti non è un tema su cui gli chef scherzino mai. Come tutte le spezie anche il sale va dosato nella giusta quantità, in cucina il sale è un dettaglio che innesca spesso un dubbio in molti di noi.

Gli alimenti

Per alcuni piatti dosare il sale risulta meno complicato come ad esempio per la pasta, calcolando che ogni 100 grammi si usa un litro d’ acqua, quest’ultima va salata all’1%: significa 10 grammi di sale grosso, corrispondenti ad un cucchiaino all’incirca ogni litro, stop, semplicissimo. Per quanto riguarda gli altri alimenti la misurazione è più complessa, ecco alcuni accorgimenti che vi aiuteranno: prima di salare, tenete per prima cosa in conto la salinità naturale degli altri ingredienti contenuti nel piatto. Alcuni esempi sono ovvi, come il parmigiano, il pecorino e la pancetta o il prosciutto crudo, per non parlare di acciughe o alici. Alcuni elementi meno ovvi sono le salse, come il ketchup e la maionese che portano già all’interno una notevole salinità, è probabile che siano piuttosto salati anche pane, grissini e simili. Tenetene conto, quando salate un hamburger. Ed infatti l’alimento su cui risulta più problematico dosare il sale è proprio la carne, ma anche qui potete provare ad applicare una semplice regola: un pizzico di sale scarso a due dita a porzione dovrebbe bastare. Più o meno la stessa quantità vale per le verdure. Esistono inoltre alimenti come succo di limone, aceto, pepe e altre spezie che pur non essendo particolarmente salati aggiungono sapidità ai vostri piatti. Di conseguenza se sono presenti potrete sicuramente andarci piano con il sale.

La salute

Se si parla di salute invece la situazione cambia e si tende in ogni caso ad usare il sale con parsimonia. Gli esperti e le organizzazioni specializzate raccomandano, nel caso degli adulti, di non assumere più di 5 grammi di sale al giorno. Per fortuna la misurazione è molto semplice, perché 5 grammi di sale corrispondono all’incirca ad un cucchiaino. Qualcuno poi si è preso la briga di misurare con una certa precisione quanto sia un “pizzico” di sale, e ha concluso che un pizzico a due dita è circa un decimo di cucchiaino, e quindi della vostra dose giornaliera, mentre un pizzico a tre dita a seconda delle dimensioni delle vostre mani può corrispondere a una misura compresa tra un quarto e un ottavo di cucchiaino. Con grande approssimazione possiamo quindi dire che avete diritto a una decina di pizzichi di sale a due dita al giorno, o a cinque pizzichi a tre dita.