pasta

Pasta: ecco perché non fa ingrassare

Sua maestà pasta è uno tra gli alimenti non solo più amato in Italia, ma in tutto il mondo. Il consumo di questo piatto però, viene sempre gustato con qualche “senso di colpa” poiché, spesso si dice che intralci il mantenimento della linea. Dalle penne agli spaghetti, si pensa che questo piatto sia un cibo particolarmente ingrassante e quindi da evitare specialmente la sera.

Infatti c’è chi parla genericamente di “sera” e chi invece si avventura a precisare il minuto esatto in cui scatterebbe la proibizione: dalle 14 in poi, oppure dopo le 18 e via fantasticando. Si tratta, ovviamente, di divieti tanto ricchi di fantasia quanto privi di fondamento. La pasta, in particolare al dente, si digerisce molto più facilmente e rapidamente che non la carne: quindi la sua collocazione nel pasto serale agevola la digestione e, di conseguenza, favorisce anche una migliore qualità del sonno.

Sulla questione si è pronunciata anche la Mayo Clinic, inserendo il problema del mangiare la pasta alla sera, in una breve lista di dieci miti alimentari da smentire: “non esiste alcun “coprifuoco” specifico per la pasta e non c’è nessun valido motivo per non consumare anche prodotti ricchi di carboidrati nel corso del pasto serale. I nuovi dati che stanno emergendo vanno seguiti con interesse, ma ciò che conta di più per ingrassare o per dimagrire rimangono comunque le dimensioni e il valore calorico delle porzioni che ci concediamo nonché la quantità complessiva di calorie che introduciamo nell’intera giornata, rapportata a quanto consumiamo”.

4.0

Come riconoscere il consumatore 4.0, uno studio ne crea l’identikit

Il consumatore 4.0 è il consumatore moderno: sempre più informato e consapevole, cerca l’innovazione e il piacere così come la salute, acquista prodotti certificati ma non si fida più solo di un bollino. A delineare il suo ritratto, l’Osservatorio Cibi, Produzioni, Territorio (Cpt) di Eurispes, Uci e Univesitas Mercatorum, che ha raccolto dati, approfondito fenomeni legati al mercato del mondo alimentare, e osservato come cambiano le abitudini dei consumatori nel Position Paper. Per questo fenomeno, quindi, è stata creata una vera e propria “identikit“: tale soggetto non ha più fame, ma appetito, e questo è saziato nella sua mente più che nella sua pancia. Il consumatore diviene, insomma, un “produttore di significati”.

Lo studio riferito al consumatore 4.0 ci spiega, dunque, l’importanza nel capire le persone, i loro valori e la sfera dei loro desideri. Il consumatore di oggi, “è un misto di antico e contemporaneo, è un consumatore post-moderno che sta ribaltando il proprio rapporto con il consumo: dopo una lunga fase post bellica, nella quale il consumo ha sostanzialmente dominato sulla persona, è maturato un cambiamento di stato che mostra un altro soggetto, che ribalta i termini del proprio esistenziale socio-economico da consumatore-persona a persona-consumatore, attraverso alcuni atteggiamenti nuovi. I consumi delle famiglie rappresentano la quota più importante del Prodotto interno lordo italiano e, in quest’ambito, quelli alimentari pesano l’11% (secondo dati Istat del 2018).

OLIOLI

Imperia: dall’8 al 10 novembre torna “OliOliva”

Arriva ad Imperia la 19^ edizione di “Olioliva”, la festa dell’olio nuovo. La presentazione dell’evento è avvenuta, di recente, presso la camera di commercio di Imperia, organizzatrice della ricorrenza in collaborazione con: Regione Liguria, Comune di Imperia, Associazione Nazionale città dell’Oli, Provincia di Imperia, Fondazione Carige e Banca d’Alba.

Per la prima volta dopo circa 20 anni, l’edizione 2019 cambia location a causa di lavori di ristrutturazione. Cuore di OliOliva sarà via San Giovanni, che si trasformerà nella via dell’olio appena franto, con le aziende produttrici. Gli stand si snoderanno lungo piazza San Giovanni, piazza Goito, largo Doria, piazza Maresca, Largo Sabatini, Calata Cuneo e piazzale Aicardi.

Il centro storico di Oneglia è pronto ad accogliere una delle più importanti manifestazioni italiane ed europee dedicata alla produzione dell’olio di oliva, che quest’anno mette a tema la candidatura all’Unesco come bene immateriale della cultura olivicola del mediterraneo. Nessuna città come Imperia, potrebbe garantire a questa manifestazione il pregio che merita. Solo Imperia ha quelle caratteristiche che possono e potevano nobilitare l’olio , ma anche una manifestazione come Olioliva.

La città nelle giornate dall’8 al 10 novembre vuole dimostrare di non possedere solo il classico abbinamento “sole e mare”, ma di avere un’ entroterra degno di ospitare un’ evento cosi importante, oltre che delle capacità enogastronomiche elevatissime, che permettono di attirare turismo non solo nelle stagioni più calde ma di creare interesse per la città tutto l’anno.

TooGoodToGo

Too Good To Go, il cibo scontato tramite applicazione

Too Good To Go è applicazione nata nel 2015 in Danimarca e presente con oltre 14 milioni di utenti in 13 nazioni del Vecchio Continente, tradotto in italiano Too Good To Go vuole significare “troppo buono per essere buttato via”. Si tratta di un’ applicazione che punta alla diminuzione dello spreco evitando la pattumiera a prodotti che inevitabilmente, avrebbero fatto quella fine. Come è possibile tutto ciò? Tramite un elenco di ristoranti, supermercati, bar e negozi di alimentari, che offrono, a prezzi super convenienti delle “Magic Box”, ovvero, una scatola magica il cui incanto è far sparire dagli scaffali, dai banconi e dalle cucine, le pietanze e gli ingredienti invenduti del giorno. L’applicazione indica la zona più vicina ed è presente una fascia oraria e un prezzo che va in media dai due ai sei euro. Ideale per una serata tra amici, magari davanti a un bel film o una partita di calcio, Too Good To Go offre un assortimento di gusti che altrove paghereste anche il quadruplo. Siete scettici? non sarà necessario, perché questa novità mantiene l’affidabile e tradizionale metodo delle recensioni, dove potrete verificare l’efficienza del servizio. Un punto forte di questo servizio è la “temporalità” che indica quando un prodotto sta per scadere tramite un timer, che segnala con “ultima possibilità” quando una proposta sta per scadere sollecitando la clientela ad approfittare delle speciali occasioni che quest’app offre! Poco sotto c’è la sezione “Persi per un pelo!”, che esibisce le occasioni che ci sono sfuggite. Oltre a bar e ristoranti, sushi incluso, all’iniziativa partecipano pure supermercati e banchi dei mercati.

Arriva anche a Genova

Too Goo To Go ha decisamente conquistato anche l’Italia, è presente in vari capoluoghi nostrani, dalle ovvie Milano, Roma, Torino e Firenze, anche a Bologna,Verona e la nostra Genova! Vendute oltre 100 mila scatole, buste e confezioni varie, chi compra una volta continua a farlo. Dalla costola italiana dell’applicazione fanno sapere che viene acquistato oltre l’80 per cento delle Magic Box. Uno tra gli elementi cardine di Too Good To Go, è la quantità limitata delle proposte. Non solo sono ritirabili nella fascia oraria indicata (spesso a fine giornata, ma anche la mattina successiva, dunque sì, funziona pure per le colazioni o la spesa per il pranzo), ma a caratterizzarle è anche la rarità: di norma ce ne sono una o due rimanenti. È come andare in un ristorante e sapere che il vostro dolce preferito sta per terminare, ed indugiare significa farselo soffiare da qualcun altro! Si scatena tra gli utenti una competizione invisibile per accaparrarsi l’offerta migliore, prima che sfugga via.

L’aspetto Etico

L’aspetto etico di quest’idea è evidente, poiché il fine del progetto è quello di evitare lo spreco che di questi tempi è molto frequente nelle nostre case. Oltre al valore morale Too Goo To Go mantiene il suo caratteristico “buon senso”, anche nella concretezza. Per limitare l’uso di imballaggi, si è incoraggiati a portare da casa contenitori e sacchetti, che potranno poi essere riutilizzati. È stato infatti calcolato che ognuna permetterebbe di evitare l’emissione di 2 chilogrammi di CO2. Il senso è sottinteso: meglio consumare il cibo che smaltirlo. Quello sprecato, è responsabile dell’8 per cento delle emissioni globali di gas serra. Oltre all’utilità non dimentichiamo l’aspetto divertente dell’ignoto di ogni scatola: non sapere cosa si è comprato, cosa si sta per mangiare, una vera sorpresa ad ogni prenotazione.