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Il sale, proprietà e utilizzo

Secondo il CIS (Compagnia Italiana Sali) è possibile scegliere un prodotto di qualità solo conoscendo ciò che si acquista e si consuma. Ogni sale ha proprietà differenti, ad esempio i sali viola, rosa e grigio sono originariamente integrali, non avendo subito alcun tipo di trattamento riescono a mantenere le qualità nutrizionali e le caratteristiche organolettiche.

Il sale grigio è ricco di oligo-elementi e minerali, povero di sodio e per questo definito naturalmente iposodico. Deve, però, il suo colore alla percentuale di magnesio presente nell’argilla. Noto come sale celtico, viene originariamente coltivato nelle saline delle acque territoriali di Francia e Gran Bretagna.
Il sale rosa è invece ricco di oligo-elementi e minerali e di una percentuale di ferro e rame, deve proprio a questi ultimi elementi il suo colore. Il più conosciuto e usato è il sale rosa dell’Himalaya, considerato il più puro dei sali.

Per quello che riguarda l’utilizzo del sale in cucina, questo prodotto non è differente dalla maggior parte dei cibi in circolazione per cui, se consumati in alte quantità, possono solo procurare danno alla salute. I sali, come conferma CIS “possono concorrere all’equilibrio dell’organismo SE sapientemente dosati“.

SALE

Come salare ogni piatto alla perfezione

Come dosare il sale per ogni alimento? salare gli alimenti non è un tema su cui gli chef scherzino mai. Come tutte le spezie anche il sale va dosato nella giusta quantità, in cucina il sale è un dettaglio che innesca spesso un dubbio in molti di noi.

Gli alimenti

Per alcuni piatti dosare il sale risulta meno complicato come ad esempio per la pasta, calcolando che ogni 100 grammi si usa un litro d’ acqua, quest’ultima va salata all’1%: significa 10 grammi di sale grosso, corrispondenti ad un cucchiaino all’incirca ogni litro, stop, semplicissimo. Per quanto riguarda gli altri alimenti la misurazione è più complessa, ecco alcuni accorgimenti che vi aiuteranno: prima di salare, tenete per prima cosa in conto la salinità naturale degli altri ingredienti contenuti nel piatto. Alcuni esempi sono ovvi, come il parmigiano, il pecorino e la pancetta o il prosciutto crudo, per non parlare di acciughe o alici. Alcuni elementi meno ovvi sono le salse, come il ketchup e la maionese che portano già all’interno una notevole salinità, è probabile che siano piuttosto salati anche pane, grissini e simili. Tenetene conto, quando salate un hamburger. Ed infatti l’alimento su cui risulta più problematico dosare il sale è proprio la carne, ma anche qui potete provare ad applicare una semplice regola: un pizzico di sale scarso a due dita a porzione dovrebbe bastare. Più o meno la stessa quantità vale per le verdure. Esistono inoltre alimenti come succo di limone, aceto, pepe e altre spezie che pur non essendo particolarmente salati aggiungono sapidità ai vostri piatti. Di conseguenza se sono presenti potrete sicuramente andarci piano con il sale.

La salute

Se si parla di salute invece la situazione cambia e si tende in ogni caso ad usare il sale con parsimonia. Gli esperti e le organizzazioni specializzate raccomandano, nel caso degli adulti, di non assumere più di 5 grammi di sale al giorno. Per fortuna la misurazione è molto semplice, perché 5 grammi di sale corrispondono all’incirca ad un cucchiaino. Qualcuno poi si è preso la briga di misurare con una certa precisione quanto sia un “pizzico” di sale, e ha concluso che un pizzico a due dita è circa un decimo di cucchiaino, e quindi della vostra dose giornaliera, mentre un pizzico a tre dita a seconda delle dimensioni delle vostre mani può corrispondere a una misura compresa tra un quarto e un ottavo di cucchiaino. Con grande approssimazione possiamo quindi dire che avete diritto a una decina di pizzichi di sale a due dita al giorno, o a cinque pizzichi a tre dita.