La dieta giapponese per prevenire i tumori

Pesce, riso, e ancora tofu, germogli... La dieta giapponese può essere un’alternativa alla dieta mediterranea in termini di benefici alla salute. Tra i principali effetti positivi, una più alta aspettativa di vita (79 anni per la mediterranea e 85 per la giapponese) e la riduzione di malattie cardiovascolari, diabete e cancro. Se ne è parlato a Roma nel corso di un incontro che ha raccontato attraverso studi scientifici come la cultura culinaria giapponese sia la più indicata per combattere già a tavola tante malattie. Sarà anche il segreto del loro elisir di lunga vita?
Recenti dati sul cancro alla prostata sembrano dimostrare come questo abbia un’incidenza maggiore nei Paesi dell’Occidente mentre, in Giappone, i numeri diminuiscono in maniera sorprendente, passando ad un’incidenza del 10%. Uno studio pubblicato su “Biology and Reproduction” ha dimostrato i benefici della “dieta giapponese” nella prevenzione del cancro alla prostata, poiché favorisce la produzione di una molecola chiamata Equol, prodotta dall’intestino quando digerisce la soia, che sarebbe in grado di bloccare l’azione di un ormone maschile, il DHT, che è collegato all’ipertrofia prostatica e al tumore. Inoltre, alcuni studiosi del dipartimento di Epidemiologia della Columbia University suggeriscono la «dieta orientale», povera di grassi, anche dopo l’accertamento del tumore, in quanto può influire anche sul decorso del tumore prostatico.
Dunque perché non dedicarsi a questa ghiotta cucina? Anche questo è in fondo far prevenzione!