torrone

Il miglior torrone da portare in tavola

Il torrone, dolce tipicamente natalizio, è originario di Cremona. Preparato con miele, mandorle e albumi il dolce classico, dalla forma allungata e rettangolare, ricorda il Torrazzo, torre simbolo della città da cui prende il nome. Venne presentato per la prima volta, nel 1441, al banchetto di nozze tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza.

In Italia si producono diversi tipi di torrone, al Nord, oltre al classico di Cremona, è possibile trovare il mandorlato di Cologna Veneta, caratterizzato da un gusto molto fine e croccante. In Calabria è prodotto, invece, il torrone di Bagnara Calabra, unico prodotto a marchio Igp ottenuto dalla lavorazione di mandorle tostate, zucchero, miele, albume, oli essenziali, cacao amaro, cannella e chiodi di garofano. Celebre il torrone della regina, preparato a Benevento sostituendo mandorle e nocciole con frutta candita.
Famosi anche i torroni piemontesi di Novi Ligure, Mombercelli e Alba scelti per la pregiata nocciola tipica di questa regione.
In Sicilia il torrone più prelibato è la “Cubbàita”, è in quest’isola che nascono anche i “torroncini”.

Presente nelle tavole italiane durante tutto il periodo natalizio, e non solo, il torrone si presta alla preparazione di molti dessert.

ciocc

“Cioccolato amore e fantasia”

Nei giorni 23/11 e 24/11 2019 a Villa Bombrini, si terrà l’evento “Cioccolato amore e fantasia “. Il tutto si svolgerà con la presenza di venditori e di scuole alberghiere della Liguria, del Piemonte e della Toscana. La partecipazione comprende una giornata all’insegna di produzione dal vivo in laboratori partecipati, confezionamento e vendita prodotti di cioccolato e pasticceria di alta qualità.

Programma:

-Coinvolgimento di scuole e famiglie.

-Intrattenimenti vari per adulti e bambini.

-Evento collaterale di esposizione ed eventuale vendita di oggetti della memoria.

-Spazi gratuiti a disposizione.

-Vendita prodotti in cioccolato di alta qualità.

 

Informazioni:

-si parte il 23/11/2019 ore 10:00 Fino al 24/11/2019 ore 20:00.

villa bombrini (GE), Via Lodovico Antonio Muratori, 5, Genova, GE.

pasta

Protagonista mondiale in cucina, la pasta non è mai banale

 Pasta world Wide

In seguito ad una ricerca realizzata da Eumetra per Unione Italiana Food, la pasta risulta una delle prelibatezze italiane più ricercate al mondo. L’Italia si conferma anche nel 2018 leader mondiale con 3,4 milioni di tonnellate di pasta prodotte dai nostri pastifici, davanti a Usa, Turchia, Brasile e Russia. Il 58% della produzione italiana viene immesso in mercati esteri. Germania, Regno UnitoFranciaStati Uniti e Giappone sono i paesi dove esportiamo di più. Qualità ed innovazione sono i motori propulsori di questo settore che conta 120 imprese e dà lavoro a 7.500 addetti generando un giro di affari di 4,8 miliardi di Euro. Non solo la classica pasta, la produzione dà il via libera alla sperimentazione di altri tipi di grano, come ad esempio, saraceno, farro, kamut e Timilia. Una cucina inclusiva anche per chi per esempio non può consumare la classica pasta di grano duro, perché celiaco (il due per cento degli italiani, quasi un milione di persone, più altri tre milioni di gluten sensitive, ossia costretti a ridurre il consumo di glutine). La scelta è ampia, dalla pasta a base di riso, di mais, di quinoa a quella di farina di legumi.

La pasta 2.0

In costante crescita la pasta di legumi: di fagioli, di piselli di lenticchie, che si presenta sempre coloratissima ed in svariate forme, viene considerata la versione 2.0 di uno dei cibi più amati al mondo. Il successo di questa particolarità è correlato al trend in crescita vertiginosa del prodotto “free from”. Solitamente viene prodotta come “pasta corta”, tra i più gettonati ci sono: i fusilli le penne i sedanini, farfalle o casarecce. La cottura è più veloce rispetto alla tradizionale pasta, grazie ai legumi il sapore è originale e gli abbinamenti culinari che si creano sono innovativi. L’elemento chiave del “Boom” dell’originale pasta si deve alla crescente consapevolezza dei benefici legati agli alimenti ricchi di fibre, alto tenore proteico e scarsità di carboidrati. Si sa un bel piatto di pasta fa sempre gola ma molti rinunciano a questo piacere per non trascurare la linea. Infatti se si parla di carboidrati, il consumo si riduce del 17%, (la porzione media passa da 106 grammi a 87 grammi) e cala del 6% la frequenza di consumo di spaghetti. La pasta è il primo alimento consumato a pranzo (lo fa l’85% del campione) e l’ultimo a cena con il 17% delle preferenze. Anche per questo motivo la pasta di legumi è molto richiesta si trova anche” gluten free”. Si inserisce perfettamente nel segmento dei prodotti healthy che un numero sempre più cospicuo di italiani mette nel carrello.

SALE

Come salare ogni piatto alla perfezione

Come dosare il sale per ogni alimento? salare gli alimenti non è un tema su cui gli chef scherzino mai. Come tutte le spezie anche il sale va dosato nella giusta quantità, in cucina il sale è un dettaglio che innesca spesso un dubbio in molti di noi.

Gli alimenti

Per alcuni piatti dosare il sale risulta meno complicato come ad esempio per la pasta, calcolando che ogni 100 grammi si usa un litro d’ acqua, quest’ultima va salata all’1%: significa 10 grammi di sale grosso, corrispondenti ad un cucchiaino all’incirca ogni litro, stop, semplicissimo. Per quanto riguarda gli altri alimenti la misurazione è più complessa, ecco alcuni accorgimenti che vi aiuteranno: prima di salare, tenete per prima cosa in conto la salinità naturale degli altri ingredienti contenuti nel piatto. Alcuni esempi sono ovvi, come il parmigiano, il pecorino e la pancetta o il prosciutto crudo, per non parlare di acciughe o alici. Alcuni elementi meno ovvi sono le salse, come il ketchup e la maionese che portano già all’interno una notevole salinità, è probabile che siano piuttosto salati anche pane, grissini e simili. Tenetene conto, quando salate un hamburger. Ed infatti l’alimento su cui risulta più problematico dosare il sale è proprio la carne, ma anche qui potete provare ad applicare una semplice regola: un pizzico di sale scarso a due dita a porzione dovrebbe bastare. Più o meno la stessa quantità vale per le verdure. Esistono inoltre alimenti come succo di limone, aceto, pepe e altre spezie che pur non essendo particolarmente salati aggiungono sapidità ai vostri piatti. Di conseguenza se sono presenti potrete sicuramente andarci piano con il sale.

La salute

Se si parla di salute invece la situazione cambia e si tende in ogni caso ad usare il sale con parsimonia. Gli esperti e le organizzazioni specializzate raccomandano, nel caso degli adulti, di non assumere più di 5 grammi di sale al giorno. Per fortuna la misurazione è molto semplice, perché 5 grammi di sale corrispondono all’incirca ad un cucchiaino. Qualcuno poi si è preso la briga di misurare con una certa precisione quanto sia un “pizzico” di sale, e ha concluso che un pizzico a due dita è circa un decimo di cucchiaino, e quindi della vostra dose giornaliera, mentre un pizzico a tre dita a seconda delle dimensioni delle vostre mani può corrispondere a una misura compresa tra un quarto e un ottavo di cucchiaino. Con grande approssimazione possiamo quindi dire che avete diritto a una decina di pizzichi di sale a due dita al giorno, o a cinque pizzichi a tre dita.

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Genova Genius Loci

A Genova 4 appuntamenti dedicati alla conoscenza e all’approfondimento delle tradizioni liguri e genovesi. Presso la Biblioteca Civica Berio alle ore 17.00. Ingresso libero per le conversazioni, a tema enogastronomico, presentate da Umberto Curti e Luisa Puppo, ideatori di “Ligucibario”.

Date e argomenti trattati

  • Venerdì 27 settembre: finger food, i cibi di strada. Dacci oggi la nostra farina(ta) quotidiana
  • Venerdì 18 ottobre: viaggio intorno al basilico, all’olio extravergine e dentro i mortai
  • Venerdì 15 novembre: Amarcord Sampierdarena. I menu delle “antiche” e più popolari trattorie della Coscia al Campasso
  • Venerdì 6 dicembre: Anno Domini 1863, la prima Cuciniera genovese ed altri fatti. Ma stasera chi porta il vino?
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Lunedì 7 ottobre parte in 10 regioni italiane “Chef per passione” con Maria Teresa Ruta e Matilde Brandi

E’ partita in 10 regioni italiane oggi, lunedì 7 ottobre, la programmazione di Chef per passione, il format prodotto da Telenord che porta in tv le ricette dell’Accademia italiana della cucina, con tanta attenzione al passato, alla tradizione, alle ricette regionali.

Da Telenord e Chef tv in Liguria passando per Rete7 in Piemonte e Valle d’Aosta e ancora Espansione tv in Lombardia, Rete Veneta in Veneto, Teleradiocittà in Emilia Romagna, Tv9 in Toscana, Tv Centro Marche, TeleRoma 56, Calabria Tv ogni giorno da lunedì a venerdì a pranzo e a cena per i prossimi 4 mesi Maria Teresa Ruta e Matilde Brandi si alterneranno ai fornelli preparando le ricette studiate dall’Accademia Italiana della Cucina.

Le ricette si trovano poi sul nostro sito chefperpassione.it e tante curiosità e ifnormazioni aggiuntive anche sui social da Facebook (@cpptelenord) a Instagram (@chefperpassione).