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Sì a latte e latticini, lo dice la scienza: fanno bene a ossa e cuore

Che bontà i formaggi, gli yogurt, il latte! E fanno anche bene alla salute: nel tempo diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato come siano utili per stare bene. All’università di Granada hanno appena ultimato un meta-studio pubblicato sulla rivista scientifica Advances in Nutrition che dimostrebbe come latte e latticini potrebbero contribuire a prevenire diverse malattie croniche, dalle patologie cardiovascolari a quelle metaboliche (pensiamo per esempio al diabete).

Lo studio spagnolo ha preso in considerazione persone dalla nascita alla loro terza età e ha valutato, negli anni, gli effetti sull’organismo del consumo di questi cibi. I risultati fanno ben sperare e dimostrano come i nutrienti contenuti in latte e latticini siano fondamentali per la salute. Per le donne incinta per esempio, il consumo moderato di latticini sarebbe collegato a un peso standard del nascituro, così come a valori in regola per ossa e statura. Come per i bambini, anche per gli anziani le notizie sono ottime: secondo i ricercatori di Grenada infatti il consumo di questi alimenti riduce la fragilità delle ossa e anche il rischio di una massa muscolare che si assottiglia, dando problemi deambulatori.

Non ci sono solo i benefici di questi alimenti che tanto sono ghiotti: dai dati esaminati dai ricercatori, aiutati anche dall’ateneo di Madrid, emerge come il consumare latte e latticini non sia rischioso (teoria supportata da alcuni esperti): nessun rischio di morte aumentato, anzi semmai si parla di protezione dalle malattie cardiovascolari, diminuzione degli infarti, protezione dall’insorgere del diabete.

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Vi scottate al sole? Potrebbe essere colpa di alcuni cibi, attenti al lime

Estate tempo di mare e di pelle da proteggere per evitare le scottature. Alcune regole sono note, come mettere una crema solare con un filtro di protezione adeguato, bere acqua per idratarsi, evitare il più possibile di esporsi nelle ore più calde della giornata. Ma al di là di questi suggerimenti, ci sono alcune cose meno note che possono aumentare il rischio di scottature e dermatiti. Ad esempio in pochi sanno che vi sono cibi come lime, alcuni tipi di carote, sedano, aneto che contengono una sostanza chimica naturale chiamata furanocumarina e che se ingeriti, fanno diventare la pelle più sensibile ai raggi nocivi del sole. A evidenziarlo è Robert Gniadecki, dermatologo dell’Università di Alberta, in Canada. Le persone spesso si addormentano dopo aver bevuto un paio di bevande, il che non aiuta” aggiunge l’esperto.

È tutto divertimento in spiaggia, fino a quando il lime contenuto ad esempio in un Margarita, reagendo con i raggi solari non rovina la festa venendo in contatto con la pelle tramite il fatto che il liquido gocciola o ci si schizza accidentalmente (oppure nel preparare da soli il cocktail si è spremuto il lime a mano, come in un caso raccontato dalla Cbs Canada). Negli Usa ci si riferisce a questa fitofotodermatite,dermatite provocata cioè dalla reazione al sole di alcune sostanze vegetali, anche in termini più scherzosi come al “Margarita sunburn”, scottatura da Margarita.

“Attenzione poi ai cambiamenti meteorologici imprevisti e alla luce ultravioletta che si concentra quando siamo in acqua e sulla sabbia, come in estate, o sulla neve. La sabbia riflette il 15-20% in più e l’acqua marina il 25% in più di UV rispetto all’erba. Infine, è necessario applicare una quantità sufficiente di creme solari per creare una patina lucida sulla pelle. Se si sta usando una crema che contiene titanio o ossido di zinco, dovrebbe essere visibile un sottilissimo strato bianco. Se ci si scotta, niente rimedi casalinghi come lo yogurt o peggio fette di limone sulla pelle, che potrebbero essere dannose.

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Addio zanzare, con la dieta giusta

Se le zanzare danno fastidio, per fortuna esistono alcuni repellenti naturali, che tanto ci ricordano i consigli delle nonne: la bella notizia è che funzionano davvero! Sul sito Infozanzare.it per esempio vengono raccolti tanti consigli documentati su come agire per allontanare il rischio delle fastidiose punture, proprio a partire dalla nostra cucina e da quel che portiamo a tavola.

Repellenti naturali – Primo step, allontanare le zanzare da noi, mentre dormiamo, guardiamo la tv, leggiamo un libro tranquilli e non vogliamo rinunciare a rinchiuderci in casa con le finestre serrate. Gli alimenti “amici” nostri (e nemici delle zanzare) sono acetolimone ma anche una cipolla da tagliare a metà e da cospargere di chiodi di garofano. Sul sito Salepepe.it si consiglia di mettere questi alimenti in un recipiente a base larga, da appoggiare magari sul comodino o sul pavimento accanto a noi. Preferite preparare da voi un elisir da spalmare addosso? Basterà preparare un decotto di menta e basilico… Da bere certo, oppure da vaporizzare sul corpo, risultato assicurato.

La dieta anti zanzare – Un po’ come per allontanare i vampiri, anche le zanzare sono nemiche dell’aglio. Abbondate in cucina e il vostro corpo, esalando aglio, sarà al riparo dalla puntura. Anche spezie e soprattutto peperoncino danno una mano: e allora perché non preparare un buon primo aglio, olio e peperoncino per evitare le punture? Ottima idea per una cena tra amici in giardino! E poi ecco le spezie e le piante da usare per condire i piatti che sono nemiche delle zanzare: basilico, menta, timo, lavanda, noce moscata. Teneteli a portata di mano, oltre a essere buoni vi aiuteranno a evitare le famose punture.

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Il caldo è arrivato: i consigli a tavola

Il grande caldo è arrivato in tutta Italia e per non avere problemi è consigliabile seguire alcune piccole indicazioni, che passano anche dalla corretta alimentazione all’idratazione. Tra i consigli per combattere il caldo studiati dal professor Ernesto Palummeri, coordinatore del Centro di riferimento ligure per le ondate di calore, molti infatti sono proprio riferiti alla nostra tavola.

Primo, bere molti liquidi, almeno un litro e mezzo/due litri al giorno, anche se non se ne sente l’apparente necessità. E soprattutto assumerli con regolarità.
Non tutti i liquidi però vanno bene nei giorni da bollino arancione per le ondate di calore: meglio evitare bevande gassate, zuccherate, troppo fredde e soprattutto tutta la famiglia delle bevande alcooliche, che non idratano e in più riscaldano, aumentando la sudorazione.

E a tavola? Sempre bene se i pasti, pranzo e cena, sono leggeri, bilanciati ed equilibrati. Preferire le verdure fresche, la frutta ricca di nutrienti e vitamine, tra le proteine perfetto il pesce. Meglio ridurre la carne, gli intingoli, i fritti e le cotture elaborate, in generale i grassi, le cose troppo condite, le spezie molto piccanti che sviluppano ulteriore calore.

E per chiudere il pasto, bene un gelato leggero a base di frutta, rinfrescante e rigenerante.

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Pesce a tavola d’estate, consigli per un consumo consapevole

La stagione estiva coincide con il picco di consumo di pesce in Italia, a casa e al ristorante. E’ un alimento che fa bene ma è anche una risorsa non infinita. Farne un uso eccessivo seppure puo’ fare bene per il nostro nutrimento non è una azione salutare per l’ecosostenibilità del mare e inoltre chiedere al mercato così tanto pesce mette la filiera alimentare nella condizione di reperirlo altrove, lontano dall’ambiente marino di prossimità. Consumarne giusta quantità e seguire la stagionalità è la cosa migliore per rispettare il mare, dunque il pianeta e noi stessi . Pescare meno e meglio (ad esempio più molluschi e alghe, potenzialmente molto abbondanti) è del resto la ‘rivoluzione culturale’ promossa da Slow Fish per cambiare le nostre abitudini in tema di pesce.

C’è un tempo anche per pescare il pesce giusto, per rispettare più possibile l’ecosistema marino. Magari può sembrare una piccola cosa ma accettare di non mangiare spigola in estate forse non salverà il mondo, ma renderà il fondo del mare più armonico con le sue origini.
“Siamo oramai abituati a trovare in ogni periodo dell’anno qualsiasi prodotto – racconta Diego Asara proprietario di Pesciolino, un nuovo indirizzo al centro di Roma dove lo chef Fabio Pecelli propone una cucina di mare non convenzionale – non rendendoci più conto di come le stagioni siano invece la sorgente di vita di vegetali, ortaggi, frutta e pesce. Il gusto arriva dal sole, dalla terra, dalla pioggia e ogni prodotto ha un suo momento durante l’anno in cui esprime il meglio di sé. In particolare, seguire la stagionalità del pesce significa rispettarne i tempi di riproduzione, per non doverci trovare, un giorno, in un mondo con un mare senza vita”.

Sugarello, sogliola, orata, ricciola, spigola, gallinella, sarago, sardina, alice, scorfano, tonno (solo fino a luglio), molluschi, gallinella, triglia, polpi, sono tra i pesci di stagione. Dentice, seppia, calamaro meglio consumarli in altri periodi così come le spigole e il rombo,  evergreen delle richieste estive ma che invece non sono di stagione nel nostro mare. Per le ostriche il periodo giusto è l’inverno. 
Ecco i consiglio dall’Acquario di Genova che si è occupato, tra i suoi programmi educational, del consumo ittico consapevole. Per il Mediterraneo, la situazione sulle specie troppo richieste in linea di massima è questa:

 · il Merluzzo è generalmente sovrasfruttato in tutto il Mediterraneo, con situazioni peggiori in gran parte del mediterraneo occidentale.

· La triglia rossa è sovrasfruttata in quasi tutto il Mediterraneo occidentale, con situazioni peggiori nell’area catalana e tunisina.

· La triglia di fango ha una situazione di forte sovrasfuttamento nell’area catalana, delle Baleari e di Cipro.

· La sardina è sovrasfuttata in Adriatico.

· Il pescespada ha lo stock del Mediterraneo sovrasfruttato, ma con dati ancora incompleti.

· Il gambero rosa ha una situazione di sovrasfruttamento nell’area catalana.

· Il gambero rosso ed il gambero viola sono sovrasfruttati nell’area ligure e toscana.

· La cannocchia è sovrasfuttata nell’alto Adriatico.

· Più genericamente, risultano spesso sovrasfruttati anche quasi tutti i pesci cartilaginei (razze e squali).
· Inoltre, sarebbe il caso di diminuire il consumo di salmone, perché gli stock selvatici sono abbastanza in situazione problematica, mentre la gran parte di quello sul mercato è di allevamento, con situazioni spesso non esattamente in linea con standard accettabili.

· il Tonno rosso ha recuperato lo stock e si può consumare.

L’ 8 giugno l’Associazione Amici dell’Acquario e la Fondazione Acquario di Genova Onlus celebrano la Giornata Mondiale dell’Oceano con lo speciale evento “Uso sostenibile delle specie marine nella cucina italiana” realizzato in collaborazione con l’Accademia della cucina Italiana.

Nell’occasione ecco i CRITERI PER LA SCELTA DELLE SPECIE PER I CONSUMATORI

 Quali specie

Gli stock di alcune specie sono sovra pescati a scapito di altre specie che, seppur altrettanto commestibili, sono scarsamente consumate.

Informati e scegli le specie i cui stock non risultino in sofferenza a causa di un eccessivo sfruttamento.

 Dimensione

Un pesce deve riprodursi almeno una volta nella vita affinché la sua specie possa continuare a perpetuarsi. Per questo, per alcune specie, è stata definita una taglia minima di cattura e di vendita che garantisce che vengano pescati solo individui adulti che si sono riprodotti almeno una volta nella vita.

Chiedi al tuo rivenditore o ristoratore se gli individui che acquisti rispettano questo criterio e, quando ti è possibile, scegli esemplari di taglia più grande.

 Distanza dal luogo di cattura

Un pesce non pescato localmente o in mari diversi dal Mediterraneo, prima di arrivare al mercato o in pescheria, viene trasportato per diverse ore. Scegliendo specie locali ti assicuri pesce più fresco e quindi più buono e promuovi l’economia e il recupero di tradizioni locali. Inoltre contribuisci alla diminuzione delle emissioni di anidride carbonica attraverso la riduzione dei trasporti. Quindi, acquista preferibilmente pesce proveniente dalla tua area geografica.

 Stagione

Proprio come succede con la frutta e la verdura, alcune specie di pesci non ci sono o non si pescano in alcuni periodi dell’anno, per motivi diversi:

 – Le stagioni influenzano le catene alimentari nelle varie zone e, di conseguenza, la presenza del cibo di cui si nutrono i pesci; questo crea effetti sulla loro presenza nei vari periodi dell’anno

– alcune specie migrano, quindi, non sono reperibili sempre tutto l’anno, in tutti i posti.

– alcune specie hanno una distribuzione in mare variabile: si trovano a maggiori profondità o in mare aperto in certi periodi e si avvicinano alla costa solo in alcune stagioni

– per consentire la riproduzione, in alcuni mesi dell’anno è vietata la pesca di alcune specie, quindi non dovrebbero essere presenti sul mercato

– la qualità delle carni non è sempre uguale ed è influenzata dal periodo in cui avviene la riproduzione.

 Se trovi sul mercato specie nella stagione “sbagliata” significa che con molta probabilità provengono da altri mari. Acquistando pesce di stagione invece avrai una maggiore certezza di comprare pesce locale, più fresco, a prezzi più bassi e contribuirai ad incentivare la distribuzione di specie che normalmente, nonostante vengano pescate, non hanno mercato.

Scegli di consumare i pesci nella stagione giusta e chiedi sempre informazioni al tuo rivenditore di fiducia.

 Sistemi di pesca

Alcune specie vengono catturate con sistemi di pesca che hanno un forte impatto sull’ambiente; in altri casi, insieme alle specie “target” oggetto di quel tipo di pesca, vengono catturate altre specie (catture “accessorie” o “accidentali”) che non dovrebbero essere prelevate (es. squali, cetacei, tartarughe).

Assicurati che le specie che compri non vengano catturate con dispositivi che abbiano un forte impatto sul fondo marino, in Aree Marine Protette o con metodi di pesca proibiti, e che le catture accidentali non includano specie in via di estinzione.

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Da Gallipoli a Sorrento, le destinazioni top per il food nel 2019

Quali saranno le mete più trendy di quest’estate a tavola? TheFork che permette di prenotare in oltre 60.000 ristoranti nel mondo di cui 17.000 in Italia, ha stilato una classifica delle mete gastronomiche dell’estate 2019. Si tratta di destinazioni che, secondo i dati storici dell’app , registrano il maggior incremento di prenotazioni nei mesi estivi rispetto a quelli invernali. 

Ecco le top 10 destinazioni gastronomiche italiane per l’estate 2019.

1.Gallipoli

La cucina gallipolina rispecchia in parte la tipica cucina salentina, a base quindi di ingredienti poveri e contadini, con una predominanza di verdure, ortaggi e legumi. Un esempio di cucina povera è sicuramente la “scapece”. Si tratta di una ricetta antichissima, che risale a tempi in cui il popolo di Gallipoli pativa la fame e cercava un modo quindi per conservare il pesce. Nasce così questo piatto composto da un piccolo pesce (boghe o zorri ad esempio) fritto e fatto marinare tra la mollica di pane imbevuto di aceto e zafferano all’interno di tinozze.

Ristoranti da provare:
• Agriturismo Ristorante Calamate
• You – Cibo e Piacere
• Morsi e Bocconi

2. Positano

Positano è una delle più belle località della Costiera Amalfitana. I limoni sono senza dubbio l’elemento caratteristico di queste zone, le cui coltivazioni a terrazzamento vengono qui chiamate “giardini”. 

Ristoranti da provare:
• Il Ritrovo
• Luna at Villa Magia
• Al Palazzo

3.Alghero

Alghero è una città affascinante, conosciuta per i suoi paesaggi sensazionali e le sue spiagge. La cucina locale nasce spesso da una fusione con la cucina catalana. Tipico di questa zona è l’Anghelo Ruju, vino liquoroso dal colore rosso granato, ottenuto da uve cannonau passite al sole per 15-20 giorni. 

Ristoranti da provare:
• Luna Storta
• Al Bisbe 4 
• La Cullera

4.Olbia

L’arte culinaria sarda è un mix perfetto di innovazione, creatività e rispetto per la tradizione. Le materie prime non mancano, fra formaggi, insaccati, frutti di mare, crostacei. Sicuramente da assaggiare le Seadas al miele e i Culurgiones, una pasta fresca ripiena con patate e menta, simile ai ravioli.

Ristoranti da provare:
• La Sartoria del Gusto
• Dulchémente
• Summer Beach Restaurant

5.Taormina

La cucina siciliana è frutto della combinazione e dell’intreccio di tutte le culture che vi hanno abitato durante i secoli. Le specialità culinarie sono spesso a base di pesce spada, sardine, buonissimi capperi, peperoncino e ovviamente mandorle. A tal proposito tipico di Taormina è il vino alla mandorla, una ricetta antica che combina uve cataratto, erbe aromatiche, mandorle ed essenze agrumarie.

Ristoranti da provare:
• Baronessa
• Timeo Restaurant
• Gourmet 32

6.Agrigento

La cucina di Agrigento unisce sia una tradizione marina come quella delle Isole Pelagie che una tradizione più montana come quella dei Monti Sicani. Questa sua duplice natura rende sia carne che pesce molto presenti sul territorio. Un delizioso piatto tipico di questa località è il cous cous di pistacchio.
 Ristoranti da provare:
• Sal8 Ristorante
• Ginger People&Food
• Milleluci

7.Siracusa

La cucina siracusana affonda le sue radici nell’epoca greca. Non molti sanno per altro che Siracusa è definita patria di quella che fu la prima scuola di cucina in Occidente. A farla da padrone nella gastronomia locale è sicuramente il pesce, spesso cucinato sotto forma di zuppa.

Ristoranti da provare:
• Antica Corte dei Bottari
• Macallè Sicilian
• Notre Dame

8.Trapani

La zona del trapanese è quella che più in tutta la Sicilia ha risentito delle contaminazioni straniere, specialmente di quella araba. La cucina del luogo è prevalentamente a base di pesce; sono famose le tonnare di quest’area siciliana e soprattutto il cous cous, a base naturalmente di pesce e di solito piccante.

Ristoranti da provare:
• Osteria Il Moro
• Macrì
• ‘A Nassa Seafood

9.Matera

La ricercata cucina “dei Sassi” – così è soprannominata la cucina di Matera – fa parte di una tradizione molto antica. La gastronomia locale si basa sopratutto su legumi, carni e formaggi, senza contare il famoso pane di Matera e il noto peperone crusco. Quest’ultimo è un peperone dolce secco, una varietà molto particolare e di scarsa diffusione fuori dal territorio lucano.

Ristoranti da provare:
• La Dispensa di Aquatio
• Vitantonio Lombardo
• Il Pettolino

10.Sorrento

La cucina tipica della provincia sorrentina è caratterizzata da piatti semplici a base di ingredienti di grande qualità prodotti in loco. Olio, pomodori, mozzarella e spezie danno origine per esempio ai cannelloni (una volta chiamati “strascinate”), o ai peperoni ripieni (“mbuttunat”). Da non perdere anche i limoni, prodotto tipico di tutta la Costiera Amalfitana.

Ristoranti da provare:
• Ristorante Terrazza delle Sirene
• Bagni Sant’Anna
• Mo Mo Kitchen and Bar

L’Italia conta inoltre il numero maggiore di mete di tendenza anche nella top 20 europea delle mete gastronomiche: 

1. Gallipoli
2. Positano
3. Alghero
4. Olbia
5. Taormina

6. Ibiza

7. Albufeira

8. Almancil
9. Agrigento
10. Siracusa
11. Trapani
12. Matera
13. Sorrento
14. Lecce
15. Donostia-San Sebastiàn
16. Cagliari
17. Quarteira
18. Marbella
19. Cannes
20. Palma de Mallorca

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Tutti i vini di tendenza dell’estate 2019

Beverini, rossi, rosati, questa estate è il loro momento. Alla domanda “cosa si berrà in questa estate 2019” infatti, gli esperti hanno risposto senza dubbio: sono i rossi più leggeri, messi in fresco in frigo, così come i rosati freddi a farla da padrone per quest’anno. Versatili e freschi quanto basta, questi vini si prestano a ogni occasione mostrandosi perfetti durante il pasto, all’aperitivo, per un momento conviviale durante la giornata proprio perché la loro gradazione contenuta e la facile bevibilità (ecco perché vengono chiamati beverini) li rende semplici per tutti.

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Dieta mediterranea? La segue solo il 43% degli italiani

Solo il 43% degli italiani mette in pratica la dieta mediterranea. E’ quanto emerso dall’incontro ‘La Dieta mediterranea ai tempi del Bio’ che si è svolto in occasione della presentazione dell’evento ‘Good Food. La Meta del gusto’, in programma nella Capitale dal 13 al 16 giugno nello spazio dell’Unione Rugby Capitolina. 

Il dato di consumo, realizzato su un campione di 4mila persone, è stato rilasciato da Laura Di Renzo, professoressa di nutrizione clinica e nutrigenomica dell’università romana di Tor Vergata. “Il poco utilizzo della dieta mediterranea – afferma Laura Di Renzo – è associato al pane e alla pasta, mentre la dieta mediterranea è olio extravergine, legumi e frutta e anche vino rosso”. 

“La correlazione invece con il bio – spiega ancora – è giustificata dal dato che l’utilizzo dei prodotti biologici, ha una capacità sugli aspetti salutari più alti di circa il 10%-25% in più. Il tutto è verificato effettuando analisi del sangue”.

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Negroni, il cocktail che compie 100 anni

Tutto iniziò a Firenze nel 1919 in via Tornabuoni, da un’idea del conte Camillo Negroni  come variante italiana dell’Americano poiché si dice che il conte cercasse… qualcosa di più forte per l’ora dell’aperitivo. Grazie al barman Fosco Scarselli il miracolo fu fatto: oggi il Negroni è il cocktail più amato e conosciuto per l’aperitivo in tutto il mondo e mette d’accordo tutti i continenti.

La ricetta: un terzo di vermouth rosso, un terzo di bitter e un terzo di gin, da servire rigorosamente in un bicchiere basso – il tumbler – bello freddo e ricolmo di ghiaccio.

Il Negroni è anche il cocktail che più ha ispirato delle… variazioni sul tema. Il più diffuso è senz’altro il famoso “Sbagliato”, nato davvero per l’errore di un barman, Mirko Stocchetto di Milano, negli anni Sessanta. La versione è più leggera e vede lo spumante al posto del gin, per questo viene spesso preferito alla ricetta tradizionale.

Il secondo cocktail forse più amato tra le variazioni del Negroni è il “Negrosky” che vede la vodka al posto del gin. La curiosità: sapete che a Genova è nato un locale che si chiama “Negroneria” e offre tantissime variazioni sul tema della famosa ricetta del conte Negroni?

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Olio extra vergine medicina naturale, la ricerca lo conferma

L’olio extravergine d’oliva è il migliore alleato per la salute, vera medicina naturale capace di prevenire e curare diverse patologie. E’ il binomio nutrizione e salute al centro dell’incontro promosso a TuttoFood da Italia Olivicola nel suo stand, che verrà visitato nel pomeriggio dal premier Giuseppe Conte, al quale ha partecipato Antonio Moschetta, Ordinario di Medicina dell’Università di Bari e ricercatore della Fondazione Airc.

Che un cucchiaio di olio extravergine di oliva aiuti a prevenire e a combattere i tumori intestinali, è l’importante scoperta del gruppo di ricerca di Moschetta i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Gastroenterology. “L’olio extravergine di oliva – ha detto Moschetta – è ricco di acido oleico, una sostanza in grado di regolare la proliferazione cellulare. In studi preclinici abbiamo simulato geni alterati e stati di infiammazione intestinale, dimostrando che la somministrazione di una dieta arricchita di acido oleico è in grado di garantire notevoli benefici per la salute”. Nello studio i ricercatori hanno infatti dimostrato che in assenza di acido oleico nella dieta si ha dapprima infiammazione e poi lo sviluppo di tumori spontanei dell’intestino. “E’ ormai scientificamente testato che le cultivar italiane sono le migliori per l’organismo – ha affermato il presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo – da qui il nostro forte impegno per garantire al consumatore la massima tracciabilità e sicurezza alimentare”. 

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Le vitamine fanno bene ai bambini, ma il 46% mangia male

Bambini e adolescenti hanno un metabolismo intenso che richiede l’assunzione di tutti i nutrienti a cominciare dalle vitamine B, presenti in particolare nella frutta e nella verdura. Oltre il 46% dei giovanissimi, però, mangia male. Il fenomeno della cattiva alimentazione è confermato dai numeri. Un’indagine condotta con i pediatri ha dimostrato che in particolare, il 22,1% segue un regime alimentare carente e non equilibrato e un preoccupante 24,5% ha un’alimentazione del tutto squilibrata. Tra coloro che non seguono una dieta adeguata, il 41,8% dei bambini ha oltre 10 anni, il 28,4% ha tra i 6 e i 10 anni, il 19,5% ha tra i 3 e i 6 anni e il 10,3% ha tra 0 e 3 anni. I pediatri consigliano di consumare verdura sia cruda che cotta e frutta con la buccia, ricca della componente fibrosa. In questo modo le vitamine B1 e B2 miglioreranno l’attività dei muscoli e contrasteranno la sensazione di stanchezza, mentre le B3 e B6 contribuiranno al rinnovamento e alla cura della pelle.

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“Birralonga”: camminata nei caruggi tra birre e street food

Appuntamento con la V edizione della Birralonga, la grande degustazione di birre che si snoda lungo i vicoli del centro storico di Genova. Birralonga 2019 è in programma domenica 19 maggio 2019 e vede la partecipazione di 10 locali sparsi per i caruggi, che diventano le tappe di un cammino birraio in cui stili, tipologie e nazionalità brassicole si intrecciano. Un tour costellato di sapori, gusti e sensazioni nuove e coinvolgenti. Le partenze di Birralonga 2019, da piazza San Lorenzo, sono dalle ore 12 alle 22 (4 partenze, ultima alle ore 19.30).
Presente anche una lunga lista di street food con una vasta varietà di cibi per tutti i gusti e per tutte le tasche. Torna anche le partnership con I Segreti dei Vicoli di Genova, che propone, per tutti i curiosi e amanti della storia, una piantina rivisitata per scovare curiosità storiche e artistichecustodite nei vicoli genovesi.La card per partecipare alla Birralonga 2019 costa 25 euro e dà la possibilità di accedere al percorso di degustazione nonché ai vari sconti ad essa dedicati. Qui si può acquistare online la card della Birralonga, acquistabile anche presso i seguenti locali aderenti all’evento:

  • Kowalski (via dei Giustiniani 3r)
  • Dall’Orso – Il paradiso della Pinsa (via di San Bernardo 28r)
  • Kamun Lab (via di San Bernardo 53r)
  • La Coccagna (Vico di Coccagna 21r)
  • Ai Troeggi (via Chiabrera 61r)
  • Scurreria Beer & Bagel (via di Scurreria 22r)
  • Les Rouges (Campetto, 8)
  • Quattro Canti (via ai Quattro Canti di S. Francesco 28r)
  • Jalapeno (via della Maddalena 52)
  • Machegotti (piazza Giacomo Matteotti 76r)

Partecipano a Birralonga Genova 2019 questi locali di street food convenzionati:

  • Veracruz Street Food (via di Canneto il Lungo 136r);
  • Il Masetto – Hamburgheria Nazionale (via di Canneto il Lungo 111r);
  • Rooster – Street Food Rotisserie (piazza Giacomo Matteotti 41r);
  • Patateria Genovese (Stradone di Sant’Agostino 52r);
  • Groove (via ai Quattro Canti di San Francesco 32r);
  • Bataro’ – Panino contadino (piazza San Lorenzo 26);
  • Piada (via San Bernardo 51r);
  • Toaster King (piazza Campetto 38r);
  • Kraken (via di Ravecca 51r).