sali

Il sale, proprietà e utilizzo

Secondo il CIS (Compagnia Italiana Sali) è possibile scegliere un prodotto di qualità solo conoscendo ciò che si acquista e si consuma. Ogni sale ha proprietà differenti, ad esempio i sali viola, rosa e grigio sono originariamente integrali, non avendo subito alcun tipo di trattamento riescono a mantenere le qualità nutrizionali e le caratteristiche organolettiche.

Il sale grigio è ricco di oligo-elementi e minerali, povero di sodio e per questo definito naturalmente iposodico. Deve, però, il suo colore alla percentuale di magnesio presente nell’argilla. Noto come sale celtico, viene originariamente coltivato nelle saline delle acque territoriali di Francia e Gran Bretagna.
Il sale rosa è invece ricco di oligo-elementi e minerali e di una percentuale di ferro e rame, deve proprio a questi ultimi elementi il suo colore. Il più conosciuto e usato è il sale rosa dell’Himalaya, considerato il più puro dei sali.

Per quello che riguarda l’utilizzo del sale in cucina, questo prodotto non è differente dalla maggior parte dei cibi in circolazione per cui, se consumati in alte quantità, possono solo procurare danno alla salute. I sali, come conferma CIS “possono concorrere all’equilibrio dell’organismo SE sapientemente dosati“.

tenero

Lapsang souchong, il tè nero dalle mille sfumature

Il lapsang souchong è un tè nero, completamente ossidato, originario del Fujian (Cina). Molto amato dagli chef, viene considerato un ottimo ingrediente in cucina grazie alla sua principale caratteristica: l’affumicatura. Adatto ad aromatizzare i cibi, questo alimento, è reso unico dalla particolare affumicatura delle foglie con legno di pino che rende intenso il suo sapore di fumo e tabacco.

La particolarità di questo tè nero può portare innovazione alla tradizione, viene infatti utilizzato in ricette dolci e salate. Spesso viene sbriciolato e abbinato a vellutate o verdure saltate in padella. Viene principalmente utilizzato, però, come nota aromatica ai prodotti da forno come pane e grissini e come sfumatura affumicata per i prodotti come pollo, pesce e maiale. Esistono cioccolatini e gelati al lapsang souchong e addirittura birre come quella creata da Teo Musso, la “X Fumè”.

Questo ingrediente riesce a rendere unica e particolare ogni tipo di portata, le sue molteplici sfumature portano armonia ed equilibrio a piatti per tutti i gusti.

miele

Dal Piemonte al Molise, la storia dei mieli italiani

Dal miele della Lunigiana fino a quello di agrumi, viaggio nelle proprietà terapeutiche delle eccellenze italiane

Il miele italiano e le sue virtù terapeutiche sono ormai note. Utilizzato come antianemico, antimicrobico e riequilibrante generale dell’organismo, il miele non contiene unicamente saccarosio ma è ricco di importanti sostanze nutritive: fruttosio, glucosio, maltosio, vitamine, fitostimoline ormonale, oligoelementi e sostanze aromatiche.

Miele di castagno italiano: Il miele della Lunigiana (Toscana) ha il colore dell’ambra scura, tende al rossastro e si mantiene per lungo tempo allo stato liquido. Consigliato per gli sportivi, i bambini e per gli anemici, questo miele è caratterizzato da un odore forte e un sapore molto intenso in cui il dolce riesce a fondersi perfettamente con l’amaro.

Miele di acacia italiano: La Robinia Pseudoacacia è il fiore da cui si ottiene questo tipo di miele. Di questo alimento è stata preservata l’eccellenza sin dal 1934 con la creazione del Consorzio Qualità Miele Varesino (Lombardia). Particolare per la consistenza liquida, la rara cristallizzazione e il colore trasparente, questo miele è caratterizzato da un profumo delicato, molto leggero e un sapore dolce accompagnato da un’aroma vanigliato.

Miele di tarassaco italiano: Un miele leggermente amaro che assume riflessi di colore giallo. Utilizzato principalmente in accostamento ai formaggi tipici della tradizione bellunese (Veneto), territorio di maggior produzione di questo alimento.

 

Per i migliori mieli d’Italia, al Concorso Internazionale “Roberto Franci”, con 3 riconoscimenti a testa, le regioni italiane più premiate sono: Piemonte e Molise.

Per il più antico appuntamento, a Montalcino, della “Settimana del miele” ecco i premi, divisi per categoria, assegnati alle regioni italiane:

  • Mieli primaverili: al primo posto il miele di erica dell’Azienda Agricola La Brescia di Giada Verani (Pisa)
  • Mieli estivi: al primo posto il miele di corbezzolo prodotto da Antica Apicoltura Gallurese (Sassari), al secondo posto il miele di girasole de l’Ape e l’Arnia di Giulio Iacovanelli (Macerata) e al terzo posto il miele di rododendro di Miemole di Rosa Lambiase (Torino)
  • Miglior Miele di coriandolo: al primo posto Apicoltura Luca Finocchio (Campobasso), al secondo posto Apicoltura Colle Salera (Foggia)
  • Miglior Miele di castagno: al primo posto Apicoltura Canavesana di Deborah Caserio (Torino)
  • Miglior Miele di acacia: al primo posto Apicoltura Colle Salera (Pescara), al secondo posto l’Apicoltura Canavesana di Deborah Caserio (Torino)
  • Miglior Miele millefiori: al primo posto Apicoltura Colle Salera (L’Aquila)
  • Miglior Miele di sulla: al primo posto L’Ape e l’Arnia di Iacovanelli (Campobasso)
  • Miglior Miele di agrumi: al primo posto L’Ape e l’Arnia di Iacovanelli (Taranto)