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Pranzo di Natale, tutti pazzi per tortellini e panettone

Sulle tavole del Natale non mancherà panettone (73%) e tortellini in brodo (44%), ma anche pandoro (33%) e cappone (16%). E’ quanto emerge da un’indagine promossa dalla Camera commercio di Milano Monza Brianza Lodi in collaborazione con Confcommercio Milano, Bit, Homi e Tuttofood e realizzata da Digicamere.

Il dato di consumo è calcolato su un campione italiano prevalentemente lombardo (90% Milano e Lombardia, 10% resto d’Italia). Tra i cibi alternativi hanno la meglio pietanze come le lasagne vegetariane (33%). Per lo stile sulla tavola delle feste vincono invece le candele (52%), seguite dalle decorazioni commestibili (24%) e dalle corone natalizie (22%). Per la casa i trend sono gli alberi di Natale monocolore per il 43% e il presepio illuminato per il 38%, ma anche addobbi sospesi per il 32%. I settori agricoli legati alle feste riguardano gli alberi di Natale, frutta, ortaggi, carni suine e fiori in colture protette. Prime in Italia per totale imprese dei settori sono Catania, Trapani con oltre 8 mila imprese, Treviso con oltre 7.546 (+17,9%), Cuneo con 6 mila (+16,9%), Bari con 5.736 (+22,1%), Verona con 5.725 (+14,9%).

Superano le 5 mila anche Salerno, Foggia e Ragusa. Un’attività su dieci circa è straniera a Ragusa (9,4%) e Prato (8,7%). In totale sono 193 mila le aziende in Italia con 276 mila addetti (Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese al terzo trimestre 2019, 2018 e 2014).

Mercatini di natale

Natale, agricoltori italiani: tutti a tavola, vincono le ricette tradizionali

Torna protagonista la tradizione a tavola per le feste di fine anno che, come ogni anno, ha la meglio sulle mode esotiche in cucina. A vincere, come sempre, sono pranzi e cene casalinghi con prodotti legati al territorio per una spesa complessiva di 4,8 miliardi di euro tra Natale e Capodanno. Sono le stime di Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui oltre due italiani su tre trascorreranno le festività tra le mura domestiche con parenti e amici, preferendo piatti locali nel 75% dei casi.

Se le classiche tavolate natalizie assorbiranno fino a 2,8 miliardi, in media 140 euro a famiglia, quasi 2 miliardi è il budget alimentare previsto per allestire il cenone di Capodanno e il pranzo del primo gennaio nelle case. Il 25% degli italiani, invece, sceglierà ristoranti, trattorie o agriturismo per attendere l’arrivo del 2020. Nei menu, segnala Cia, vincono le ricette tradizionali e regionali e quindi ragù, bollito, tortellini in brodo, verdure pastellate, abbacchio, cotechino e lenticchie, pandoro e panettone.

Per il cenone della Vigilia le famiglie compreranno per lo più pesce per 500 milioni di euro, tra alici, baccalà, orate, spigole, trote e capitone. Anche in queste feste, poi, spumante e prosecco trionferanno sullo champagne, con il 90% dei brindisi tricolori e oltre 70 milioni di tappi pronti a saltare da qui all’anno nuovo. Menu locali e legati al territorio vinceranno anche negli agriturismi, dove le tradizioni della cucina contadina vengono valorizzate dagli Agrichef Cia.

Secondo l’associazione agrituristica Turismo Verde, queste lunghe festività premieranno la vacanza in campagna (+6%), soprattutto sul fronte della ristorazione.

Merito anche dei prezzi competitivi, con la possibilità di pacchetti e offerte last minute.

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Gemellaggio a tavola tra Liguria e Veneto, il radicchio con l’olio della riviera

Nell’ambito del premio Radicchio d’Oro, andato in scena come tradizione nel Teatro Accademico (chiamato anche la Piccola Fenice) di Castelfranco Veneto il 18 dicembre, si  è svolto un incontro tra eccellenze certificate dall’Unione Europea. Da una parte il celebre radicchio rosso di Treviso, igp celebrato in tutto il mondo, e dall’altra l’Olio della Riviera Ligure dop, una delle produzioni agroalimentari liguri più conosciute.

A organizzare l’incontro tra due eccellenze del made in Italy sono state la Regione Liguria, rappresentata in quest’occasione dal commissario di Agenzia “In Liguria” Pietro Paolo Giampellegrini, e la Regione Veneto presente con l’assessore al turismo del Veneto Francesco Caner. Una stretta di mano tra i due ha siglato il gemellaggio: «Il nostro olio extravergine è una grande risorsa agroalimentare ma anche un fiore all’occhiello per attirare turisti nella nostra Regione. La stessa cosa vale per il Veneto e il radicchio rosso. L’incontro tra questi due prodotti è stato un fatto naturale e un importante iniziativa dal punto di vista del marketing turistico» – commenta Giampellegrini. «Abbiamo pensato di unirci in gemellaggio anche per condividere eventi di solidarietà per raccogliere fondi per il nostro territorio» ha affermato l’assessore regionale al turismo, Federico Caner, durante lo scambio di prodotti.

Alla nascita di questa gustosa collaborazione tra olio ligure e radicchio di Treviso hanno voluto mettere il loro sigillo anche il presidente del Consorzio Olio Dop Riviera Ligure Carlo Siffredi; mentre per il Consorzio del Radicchio di Treviso e per il Premio Radicchio d’Oro hanno partecipato Egidio Fior e Pietro Gallonetto.

Protagonista anche lo chef ligure e stellato Ivano Ricchebono che ha saputo trasformare l’incontro tra i due prodotti certificati, radicchio rosso e olio Riviera Ligure.

Il Premio Radicchio d’Oro nasce dall’idea del Gruppo dei Ristoratori del Radicchio di conferire un riconoscimento alle personalità che si distinguono nell’ambito dell’enogastronomia, dello sport e della cultura. Fin dalla prima edizione nel 1999 la serata di premiazione è il punto di incontro di figure di spicco a livello nazionale, provenienti da diversi ambiti e accomunati dagli stessi valori. Per l’edizione 2019 madrina della serata è stata Carolina Stramare, miss Italia. Mentre, oltre a Ricchebono, sono stati premiati tra gli altri il ricercatore Andrea Baldin, lo scalatore dell’Everest Tarcisio Bellò, il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini.

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Champagne, come servirlo a tavola per le feste natalizie

In occasione del Natale e del cenone di Capodanno non possono mancare a tavola champagne e prosecco, i più famosi portatori di allegria durante le feste in famiglia.

Ci sono però importanti regole da seguire, fondamentali perchè il momento di degustazione ed il servizio vengano curati nei minimi dettagli. Ecco i consigli di Stèphane Revol, Ceo della Maison di Champagne Comte di Montaigne:

1. In frigo da almeno 48 ore: la temperatura di servizio dovrebbe essere compresa tra i 10 e i 12°C, la stessa delle cantine in cui la conservazione delle bottiglie è ottimale.

2. Attenzione ai raggi UV: conservare lo Champagne in un ambiente buio e senza fonti di luce diretta per non compromettere la struttura del vino.

3. Usare un bicchiere a tulipano: un calice corto e appena arrotondato con una leggera svasatura sull’imboccatura riesce a valorizzare le declinazioni fruttate, speziate o floreali dello Champagne.

4. Avvinare il bicchiere prima del servizio: per essere certi che il calice non conservi un odore indesiderato, che possa compromettere la percezione e i profumi dello Champagne, è utile versare un pò di vino nel calice facendo scorrere il liquido lungo le pareti per poi versarlo.

Gli errori da non fare:

1. Riempire i bicchieri in un solo colpo: è consigliabile versare piccole quantità di Champagne lentamente in modo da favorire la formazione di bollicine.

2. Servire lo Champagne troppo freddo: ridurrebbe l’effervescenza e altererebbe lo sviluppo degli aromi anestetizzando il palato.

3. Servire lo Champagne con il ghiaccio nel bicchiere: a contatto con il ghiaccio, gli aromi e i profumi dello Champagne subiscono alterazioni.

Il pranzo di Natale di Sant'Egidio

Il Natale della Comunità di Sant’Egidio

Un Natale all’insegna della coesione, nella Comunità di Sant’Egidio, al quale parteciperanno famiglie in difficoltà con minori, anziani, migranti e persone di strada. Come spiega Maurizio Scala saranno circa 50 i pranzi organizzati, in diverse zone della città, non solo nel periodo delle feste, anche prima e dopo il Natale.

L’appuntamento principale si terrà alla basilica dell’Annunziata con un intreccio di tradizioni genovesi e napoletane portate dagli artigiani di San Gregorio, dedicati all’allestimento del presepe.

Importante sottolineare l’impegno dei volontari genovesi coinvolti che arriva quasi ad un migliaio, spiega Scala: “Abbiamo circa 700 persone che vengono ad aiutarci, a cui si aggiungono 200 volontari circa di Sant’Egidio. Un numero che cresce sensibilmente ogni anno, c’è grande disponibilità da parte del tessuto cittadino non solo nelle feste ma anche nel corso dell’anno ed è un aspetto da sottolineare. In un tempo che sembra un po’ fatto di muri e di chiusura, c’è una risposta diversa, c’è un bisogno di comunità che emerge anche dal rapporto del Censis”

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Frutti di bosco

Ricchi di vitamina A, E e C, resveratrolo, acido fenolico e flavonoidi (quercetina, antociani, procianidina) i frutti di bosco combattono la costipazione e il colesterolo cattivo LDL lasciando inalterato il colesterolo buono HDL. Utili alla riduzione di rischi cardiovascolari se assunti giornalmente, circa 100g, hanno effetti sulle capacità cognitive, prevengono alcuni tipi di cancro, Parkinson, Alzheimer e steatosi epatica.

Mora: aumenta la sensibilità ll’insulina in persone in sovrappeso. Controindicata a pazienti con diverticoli o diete povere di fibra.

Mirtillo: contiene sali minerali, acido citrico, malico e succinico. Protegge i vasi sanguigni, riduce la glicemia e aumenta la sensibilità all’insulina.

Ribes: alto livello di polifenoli, antociani e vitamina E. Proteggono danni da stress ossidativo sul Dna.

Lampone: contiene ferro e pelargonidina. Protegge il cuore ed il sistema circolatorio. Sconsigliato, come le more, in caso di diverticoli.

Fragola: ricca di magnesio, potassio e fisetina, con potenziali effetti positivi su tumori e neurodegenerazione. Diminuisce il colesterolo LDL, consigliata in caso di obesità e diabete di tipo 2.

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Italia accessibile per i foodies in carrozzella

Secondo la ricerca di Hayes&Jarvis sono 4 le città italiane elencate tra le 10 migliori al mondo facilmente accessibili in sedia a rotelle. Al primo posto Venezia con il 47,2% di locali accessibili, seguita da Firenze, Milano e Roma.
La top ten:
– Orlando 53.70%
Venezia 47.20%
Firenze 46.90%
– Johannesburg 43.80%
– Miami 37.80%
– Dublino 36.10%
Milano 35.50%
Roma 35.40%
– Las Vegas 34.80%
– Barcellona 32.70%

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Disintossicare e riequilibrare il fegato con i succhi detox

Il fegato si occupa di filtrare ogni litro di sangue, durante il giorno e la notte, per preservare l’organismo da quelle sostanze che non vengono digerite e possono compromettere le naturali funzionalità. E’ possibile proteggerlo con una sana alimentazione a base di ortaggi e frutti che svolgono l’importante ruolo di disintossicazione ripristinando l’equilibrio ormonale.

I succhi detox sono preparati con verdure specifiche in grado di stimolare la purificazione del fegato, ripristinandone il corretto funzionamento. Ogni estratto, riducendo la presenza di tossine nell’organismo, permette di avere più energia. Essenziale bere una sufficiente quantità d’acqua per agevolare la depurazione del fegato.

Succo a base di sedano e limone:

– 3 limoni biologici

– 2 tazze di prezzemolo tritato

– 5 coste di sedano

– 6 tazze d’acqua

 

Succo a base di carota e barbabietola:

– 600 g di carote

– 300 g di barbabietola

– 300 g di cetrioli

 

Succo a base di cavolo nero:

– 2 tazze di cavolo nero tritato

– 1 tazza di cetriolo tritato

– 1 tazza di bietola tritata

– 1 limone sbucciato

 

Succo a base di sedano e zenzero:

– 1 barbabietola

– 6 gambi di sedano

– 1 bicchiere di coriandolo fresco

– il succo di ½ limone

– un pezzetto di zenzero

 

Succo a base di tarassaco:

– foglie di tarassaco

– 4 carote pulite

– ½ cetriolo con la buccia

– ½ limone sbucciato

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Caramelle, componenti e differenze

La caramella è classificabile nel più ristretto gruppo di prodotti di confetteria. Questa categoria comprende una vasta gamma di dolci differenti tra loro che hanno, però, in comune la base di preparazione; gli zuccheri.

Le caramelle dure: caratterizzate dal basso contenuto d’acqua che consente una lunga conservazione (shelf-life). I principali ingredienti sono lo zucchero e lo sciroppo di glucosio, in quantità rilevanti nelle caramelle dure possono essere presenti cioccolato, miele e latte, in piccole quantità alcuni additivi come i coloranti e gli aromatizzanti. Componenti: acqua (2,7), tracce di proteine, carboidrati (97,6), 344 Kcal.

Le caramelle morbide o Toffee: conosciute in Italia come caramelle Mou, sono caratterizzate da una morbida consistenza. Gli ingredienti principali sono lo zucchero e il glucosio con l’aggiunta di grassi vegetali idrogenati o grassi animali come burro ed emulsionanti per rendere più omogena la consistenza. Componenti: acqua (4,8), proteine (0,2), lipidi (17,2), carboidrati (71,7), 430 Kcal.

Le caramelle gommose e le gelatine: esiste una differenza tra questi tipi di caramelle, l’elasticità. Le caramelle gommose sono più elastiche e dure rispetto a quelle gommose. Gli ingredienti principali sono lo zucchero, lo sciroppo di glucosio, e la gelatina garante di elasticità. Componenti: acqua (29,7), proteine (0,1), carboidrati (69,95), 266 Kcal.

Le caramelle senza zucchero: questo tipo di dolce ha un processo produttivo identico a quello delle caramelle tradizionali ad eccezione dell’utilizzo dello zucchero, sostituito con dolcificanti e polioli. E’ anche possibile trovare il sorbitolo e l’isomalto, al posto dello zucchero, in cui le calorie sono inferiori rispetto al saccarosio.

Santa’s beard made out of spinach on a plate

Basta sensi di colpa, la nuova dieta per prepararsi al cenone di Natale

E’ Antonio Migliaccio, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione, a suggerire una dieta di pasti ipocalorici equilibrati da seguire due settimane prima di Natale.

Non è una dieta all’insegna di sacrifici o privazioni alimentari, ma di moderazione ed equilibrio che consente di perdere fino a 2 chili con dosi adeguate.

Per la colazione è possibile scegliere tra:
– Bicchiere di latte parzialmente scremato
– Caffè con 2 fette biscottate
– Tè con miele

Per lo spuntino di metà mattinata:
– Kiwi
– Mela
– Arancia
– Cappuccino con un cucchiaino di miele

Per lo spuntino pomeridiano:
– Pacchetto di crackers da 25 g
– Yogurt magro da 125 g
– Barretta di cereali di 20 g
– Frutta secca
– Tè con biscotti

Per il pranzo e la cena:
– Un secondo piatto con contorno: uova, legumi, formaggi (una volta a settimana)
– Pesce fresco o in conserva: tonno, sardine, sgombro, acciughe e salmone.
Non possono mancare le verdure crude o cotte condite con un cucchiaino di olio extravergine di oliva.
Come carboidrati è possibile mangiare mezza rosetta da 40 g o un pacchetto di crackers da 25 g.

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ChocoWellness la barretta gourmet per un progetto charity

ChocoWellness Milano è la prima barretta gourmet creata per un progetto benefico promosso dal team “Il Cioccolato Buono”, Chocolate Academy Milano e patrocinato dal Comune di Milano, dedicato alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano.

A partire da dicembre 2019 fino al dicembre 2020 i migliori rappresentanti del panorama gourmet italiano saranno gli artefici di una grande raccolta fondi con protagonista il cioccolato innovativo Eclipse, contenente solo l’1% di zucchero aggiunto. Obbiettivo del progetto la sensibilizzazione sui temi di prevenzione del cancro e sui corretti stili di vita.

Molti campioni sportivi si sono resi disponibili a sostenere il progetto con l’impegno nella promozione di ChocoWellness, sport e alimentazione aono i temi principali su cui si sviluppa il grande tema della prevenzione.

Davide Oldani, testimonial del progetto, afferma: “Mettersi a disposizione per una causa importante come quella sostenuta da Lilt a Milano da oltre 70 anni lo sento come un dovere soprattutto quando si tratta di ricette innovative come quella proposta per la barretta. Speriamo, con il supporto di tutti, di raggiungere, il prima possibile, l’obiettivo di raccolta fondi che ci siamo prefissati”