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Anche l’Italia dice NO alle plastiche monouso, arriva la cannuccia commestibile

Entro il 2021 la cannuccia monouso verrà eliminata per sempre e la Cooperativa Fossombrone nelle Marche trova il modo di sostituirla con la cannuccia commestibile.

In Italia la prima cannuccia commestibile prende il nome di Sorbos, disponile in 7 differenti aromi (fragola, zenzero, limone, cioccolato, lime, mela e cannella) è stata realizzata con zucchero glassato, amido di mais e acqua.

La cannuccia marchigiana, invece, è a base di riso e mais, priva di OGM, quindi completamente biodegradabile, e gluten free, perciò adatta ai celiaci. Si chiama Canù la nuova cannuccia di pasta forata, le zite, realizzata in formato lungo. Il colore è quello naturale della pasta ma con una piccola aggiunta, ad esempio di lenticchie rosse, può assumere diverse sfumature.

pasta

Protagonista mondiale in cucina, la pasta non è mai banale

 Pasta world Wide

In seguito ad una ricerca realizzata da Eumetra per Unione Italiana Food, la pasta risulta una delle prelibatezze italiane più ricercate al mondo. L’Italia si conferma anche nel 2018 leader mondiale con 3,4 milioni di tonnellate di pasta prodotte dai nostri pastifici, davanti a Usa, Turchia, Brasile e Russia. Il 58% della produzione italiana viene immesso in mercati esteri. Germania, Regno UnitoFranciaStati Uniti e Giappone sono i paesi dove esportiamo di più. Qualità ed innovazione sono i motori propulsori di questo settore che conta 120 imprese e dà lavoro a 7.500 addetti generando un giro di affari di 4,8 miliardi di Euro. Non solo la classica pasta, la produzione dà il via libera alla sperimentazione di altri tipi di grano, come ad esempio, saraceno, farro, kamut e Timilia. Una cucina inclusiva anche per chi per esempio non può consumare la classica pasta di grano duro, perché celiaco (il due per cento degli italiani, quasi un milione di persone, più altri tre milioni di gluten sensitive, ossia costretti a ridurre il consumo di glutine). La scelta è ampia, dalla pasta a base di riso, di mais, di quinoa a quella di farina di legumi.

La pasta 2.0

In costante crescita la pasta di legumi: di fagioli, di piselli di lenticchie, che si presenta sempre coloratissima ed in svariate forme, viene considerata la versione 2.0 di uno dei cibi più amati al mondo. Il successo di questa particolarità è correlato al trend in crescita vertiginosa del prodotto “free from”. Solitamente viene prodotta come “pasta corta”, tra i più gettonati ci sono: i fusilli le penne i sedanini, farfalle o casarecce. La cottura è più veloce rispetto alla tradizionale pasta, grazie ai legumi il sapore è originale e gli abbinamenti culinari che si creano sono innovativi. L’elemento chiave del “Boom” dell’originale pasta si deve alla crescente consapevolezza dei benefici legati agli alimenti ricchi di fibre, alto tenore proteico e scarsità di carboidrati. Si sa un bel piatto di pasta fa sempre gola ma molti rinunciano a questo piacere per non trascurare la linea. Infatti se si parla di carboidrati, il consumo si riduce del 17%, (la porzione media passa da 106 grammi a 87 grammi) e cala del 6% la frequenza di consumo di spaghetti. La pasta è il primo alimento consumato a pranzo (lo fa l’85% del campione) e l’ultimo a cena con il 17% delle preferenze. Anche per questo motivo la pasta di legumi è molto richiesta si trova anche” gluten free”. Si inserisce perfettamente nel segmento dei prodotti healthy che un numero sempre più cospicuo di italiani mette nel carrello.

alassiofestival

Alassio Street Food Festival

Ad Alassio arriva l’ AICI Street Food Festival, un evento di 4 giorni che vede come protagonista il cibo di strada in una meravigliosa location in riva al mare. Da Giovedì 31 ottobre a Domenica 3 novembre, dalle ore 10 alle ore 24, si potrà gustare il meglio del cibo di strada: grigliata di carne, hamburger di fassona, arancini siciliani, fritto di mare, olive ascolane e molto altro.

Accanto allo street food si potrà partecipare a numerose attività d’ intrattenimento e musica dal vivo. Giovedì dalle alle ore 21.30 musica rockabilly dei burning boys, venerdì dalle ore 21.30 il “Dj del mare” Franco Branco, che farà ballare la piazza per tutta la notte e sabato Luca D’amato, il “Pianist Alternative” con le sue magie al pianoforte.

Group of lentils isolated on white background

Effetti benefici e utilizzo gastronomico del legume più conosciuto dall’uomo

La lenticchia, coltivata da più di settemila anni, è il legume più conosciuto dall’uomo per anzianità. Considerata come alimento sano e digeribile, essa contiene il 53% di carboidrati, il 25% di proteine e il 2% di oli vegetali, ricca di fosforo, vitamine B e ferro. Le lenticchie possono essere consumate con alimenti a base di cereali, per favorire l’assimilazione di proteine, e sono spesso accompagnate da pasta, pane e riso. Questo genere di legume è famoso per il suo utilizzo ricorrente nella notte di San Silvestro ma non è nota la molteplicità di lenticchie che possiamo assaporare a partire da quelle nere, rosse verdi, marroni, fino alle decorticate.

Le varianti

Alcune tra le migliori sono: Puy, le lenticchie di colore verde scuro, molto piccole e pregiate. Si prestano bene a ricette complesse per il loro gusto intenso. Un piatto ideale per questo genere di lenticchie potrebbe essere una zuppa semplice, magari con un filo d’ olio extravergine e altre spezie, come salvia e aglio. Ci sono poi le egiziane: lenticchie di colore marroncino, tendente al rosso. Importante non confonderle con le lenticchie decorticate che si presentano di un colore molto simile: rosso-arancione. Ideali per la preparazione di purè e creme, sono molto buone in accostamento a cuscus, zuppe e cereali. Il Leonforte, invece, è la lenticchia nera più pregiata d’Italia. Infine, le canadesi, le più diffuse al mondo, sono prodotte in India, Cina e Iran. Caratterizzate da un colore verde si contraddistinguono per le grandi dimensioni. Questo tipo di lenticchia non necessita una lunga cottura ed è ideale servita come contorno asciutto.

I benefici

L’aspetto che accomuna tutte le varianti di lenticchie è l’elevato contenuto di fibre che permette di mantenere controllato il colesterolo e regolarizzare l’attività intestinale. Un altro beneficio risiede nello scarso contenuto di grassi insaturi che rende questo alimento ottimo per la prevenzione di patologie cardiovascolari.

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Dal Piemonte al Molise, la storia dei mieli italiani

Dal miele della Lunigiana fino a quello di agrumi, viaggio nelle proprietà terapeutiche delle eccellenze italiane

Il miele italiano e le sue virtù terapeutiche sono ormai note. Utilizzato come antianemico, antimicrobico e riequilibrante generale dell’organismo, il miele non contiene unicamente saccarosio ma è ricco di importanti sostanze nutritive: fruttosio, glucosio, maltosio, vitamine, fitostimoline ormonale, oligoelementi e sostanze aromatiche.

Miele di castagno italiano: Il miele della Lunigiana (Toscana) ha il colore dell’ambra scura, tende al rossastro e si mantiene per lungo tempo allo stato liquido. Consigliato per gli sportivi, i bambini e per gli anemici, questo miele è caratterizzato da un odore forte e un sapore molto intenso in cui il dolce riesce a fondersi perfettamente con l’amaro.

Miele di acacia italiano: La Robinia Pseudoacacia è il fiore da cui si ottiene questo tipo di miele. Di questo alimento è stata preservata l’eccellenza sin dal 1934 con la creazione del Consorzio Qualità Miele Varesino (Lombardia). Particolare per la consistenza liquida, la rara cristallizzazione e il colore trasparente, questo miele è caratterizzato da un profumo delicato, molto leggero e un sapore dolce accompagnato da un’aroma vanigliato.

Miele di tarassaco italiano: Un miele leggermente amaro che assume riflessi di colore giallo. Utilizzato principalmente in accostamento ai formaggi tipici della tradizione bellunese (Veneto), territorio di maggior produzione di questo alimento.

 

Per i migliori mieli d’Italia, al Concorso Internazionale “Roberto Franci”, con 3 riconoscimenti a testa, le regioni italiane più premiate sono: Piemonte e Molise.

Per il più antico appuntamento, a Montalcino, della “Settimana del miele” ecco i premi, divisi per categoria, assegnati alle regioni italiane:

  • Mieli primaverili: al primo posto il miele di erica dell’Azienda Agricola La Brescia di Giada Verani (Pisa)
  • Mieli estivi: al primo posto il miele di corbezzolo prodotto da Antica Apicoltura Gallurese (Sassari), al secondo posto il miele di girasole de l’Ape e l’Arnia di Giulio Iacovanelli (Macerata) e al terzo posto il miele di rododendro di Miemole di Rosa Lambiase (Torino)
  • Miglior Miele di coriandolo: al primo posto Apicoltura Luca Finocchio (Campobasso), al secondo posto Apicoltura Colle Salera (Foggia)
  • Miglior Miele di castagno: al primo posto Apicoltura Canavesana di Deborah Caserio (Torino)
  • Miglior Miele di acacia: al primo posto Apicoltura Colle Salera (Pescara), al secondo posto l’Apicoltura Canavesana di Deborah Caserio (Torino)
  • Miglior Miele millefiori: al primo posto Apicoltura Colle Salera (L’Aquila)
  • Miglior Miele di sulla: al primo posto L’Ape e l’Arnia di Iacovanelli (Campobasso)
  • Miglior Miele di agrumi: al primo posto L’Ape e l’Arnia di Iacovanelli (Taranto)
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Nasce la guida sull’ospitalità dei ristoranti italiani

La guida “I protagonisti dell’ospitalità nella ristorazione italiana”, realizzata dall’associazione Noi di Sala, nasce con l’obbiettivo di fornire un’ immagine chiara e approfondita dei mestieri legati alla ristorazione. Il volume è incentrato sul lavoro di tutto il personale di sala e la sinergia con cui garantisce il servizio, a partire da come si versa o si stappa una bottiglia di vino pregiato, come si prepara un cocktail in sala, quali calici utilizzare in base alla tipologia di vino, fino all’importanza del gioco di squadra e della formazione.

Sono 159 i ristoranti e le osterie inserite nella guida. All’interno nomi celebri tra cui: Marco Reitano, head sommelier de “La Pergola” e presidente di Noi di Sala, Matteo Zappile, restaurant manager e head sommelier de “Il Pagliaccio”, Luca Boccoli, sommelier e patron di “Selezione Boccoli” e Davide Merlini, maitre e head sommelier de “Le Jardin de Russie”. Importanti per la nuova guida sono anche i contributi di 20 delle più importanti firme del settore food&wine.

Questa iniziativa propone linee guida e aggiornamenti in fatto di vino, descrive la tradizione dell’ospitalità in Italia e l’importanza della ricerca di qualità per soddisfare ogni tipo di esigenza.

 

 

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Garlendella “Unconventional Luppolo Festival”

Per la prima volta, arriva a Garlenda l’Unconventional LUPPOLO festival. Un evento senza tempo e senza età. Venerdì 25 e Sabato 26 Ottobre dalle ore 18 alle ore 24. Domenica 27 Ottobre dalle ore 12 alle ore 22.

Menu:
Primi piatti: lasagne, parmigiana, melanzane imbottite
Secondi piatti: pulled pork, hamburgher, polpette con bacon, hot dog, panini salsiccia, frittelle di mele
Fritti e contorni: pan fritto, patatine twist, nuggets, anelli di cipolla fritti, patatine fritte, anelli di cipolla fritti, mozzarelline

Gastronomia affidata a: Bar Plaza Garlenda, La Locanda del giglio, A Loggia, Da Sancio, Osteria del Borgo.

SALE

Come salare ogni piatto alla perfezione

Come dosare il sale per ogni alimento? salare gli alimenti non è un tema su cui gli chef scherzino mai. Come tutte le spezie anche il sale va dosato nella giusta quantità, in cucina il sale è un dettaglio che innesca spesso un dubbio in molti di noi.

Gli alimenti

Per alcuni piatti dosare il sale risulta meno complicato come ad esempio per la pasta, calcolando che ogni 100 grammi si usa un litro d’ acqua, quest’ultima va salata all’1%: significa 10 grammi di sale grosso, corrispondenti ad un cucchiaino all’incirca ogni litro, stop, semplicissimo. Per quanto riguarda gli altri alimenti la misurazione è più complessa, ecco alcuni accorgimenti che vi aiuteranno: prima di salare, tenete per prima cosa in conto la salinità naturale degli altri ingredienti contenuti nel piatto. Alcuni esempi sono ovvi, come il parmigiano, il pecorino e la pancetta o il prosciutto crudo, per non parlare di acciughe o alici. Alcuni elementi meno ovvi sono le salse, come il ketchup e la maionese che portano già all’interno una notevole salinità, è probabile che siano piuttosto salati anche pane, grissini e simili. Tenetene conto, quando salate un hamburger. Ed infatti l’alimento su cui risulta più problematico dosare il sale è proprio la carne, ma anche qui potete provare ad applicare una semplice regola: un pizzico di sale scarso a due dita a porzione dovrebbe bastare. Più o meno la stessa quantità vale per le verdure. Esistono inoltre alimenti come succo di limone, aceto, pepe e altre spezie che pur non essendo particolarmente salati aggiungono sapidità ai vostri piatti. Di conseguenza se sono presenti potrete sicuramente andarci piano con il sale.

La salute

Se si parla di salute invece la situazione cambia e si tende in ogni caso ad usare il sale con parsimonia. Gli esperti e le organizzazioni specializzate raccomandano, nel caso degli adulti, di non assumere più di 5 grammi di sale al giorno. Per fortuna la misurazione è molto semplice, perché 5 grammi di sale corrispondono all’incirca ad un cucchiaino. Qualcuno poi si è preso la briga di misurare con una certa precisione quanto sia un “pizzico” di sale, e ha concluso che un pizzico a due dita è circa un decimo di cucchiaino, e quindi della vostra dose giornaliera, mentre un pizzico a tre dita a seconda delle dimensioni delle vostre mani può corrispondere a una misura compresa tra un quarto e un ottavo di cucchiaino. Con grande approssimazione possiamo quindi dire che avete diritto a una decina di pizzichi di sale a due dita al giorno, o a cinque pizzichi a tre dita.

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Otto cibi da evitare nell’alimentazione dei bambini

Quando si parla di cibo spazzatura, “Junk Food”, sappiamo bene quanto sia importante tenerne a distanza i bambini. Mamme e papà, dovrebbero sapere che una dieta equilibrata per i loro piccoli è una dieta varia, in cui si consuma un po’ di tutto nelle giuste porzioni, favorendo in questo modo la consapevolezza nella gestione del proprio senso di fame e di sazietà. Il rischio quando non si ha una sana alimentazione è l’aumento dei tassi di ipertensione, ictus, diabete e altre malattie croniche che possono colpire già in tenera età. Gli alimenti che tutti i bambini dovrebbero evitare, sono quelli che hanno uno scarso valore nutrizionale e un alto contenuto calorico, spesso troppo ricchi di zuccheri e grassi. Alcuni cibi consumati abitualmente, sarebbe meglio, usarli con più moderazione, elenchiamo quindi alcuni alimenti che andrebbero evitati: Succhi di frutta, comodi per una merenda o colazione veloce, ma non certo sinonimo di sano. Una sana alternativa può essere una spremuta di arancia fatta in casa, oppure un frutto da consumare come tale. Bevande gassate, ricche di calorie e zuccheri, aumentano il rischio di insorgenza di diabete, e contengono inoltre coloranti da evitare soprattutto per i bambini. Tanto amate dai più piccoli sono le caramelle gommose, realizzate con molto zucchero, aromi, coloranti artificiali e una piccola quantità di gelatina per dare consistenza. Attenzione anche ai biscotti, contengono grassi saturi e idrogenati, che nel lungo termine possono causare un aumento di colesterolo e trigliceridi. Se si ha del tempo i biscotti o le torte per la colazione si possono fare in casa con facilità, ancor meglio se riduciamo la quantità di zucchero. Il Dado, un saporitore artificiale ricco di grassi e glutammato, un esaltatore di sapidità che non fa bene ai bambini, abituandoli a mangiare salato. Meglio utilizzare le spezie oppure preparare del brodo vegetale fatto in casa. Patatine fritte, molto caloriche e ricche di sodio, sono dannose per la salute poiché contengono una sostanza cancerogena che si forma durante la cottura di alimenti come le patate. Il consiglio in questo caso è di ridurne il consumo in generale del fritto e prediligere le patate cotte al forno. Spesso utilizzate le salse pronte, ricchi di conservanti, grassi e molto caloriche. Si possono sostituire con delle salse o sughi fatti in casa. Infine il pancarrè contiene l’alcol etilico, che serve per conservare al meglio il pane in cassetta. Per questo motivo è altamente sconsigliato per i bambini, poiché non sono in grado di metabolizzare l’alcool presente.